TRENTO - La chiamata al 112, fatta dal vicino di casa, faceva presagire tutt'altro che quello che gli occhi dei carabinieri potevano immaginare di vedere. Siamo in un condominio di sei piani, nel centro di Trento in via Dalla Piccola. C'è chi esce di casa per andare al lavoro, chi va a far la spesa, e chi solo riassetta lo zerbino, ma l'attenzione si concentra sulla porta accanto socchiusa. Non si odono rumori, si bussa ma nessuno risponde. Si teme possa essere accaduto un furto, o qualcosa
di più grave. Ma quando i carabinieri della Compagnia di Trento, sono entranti all'interno della appartamento, già l'odore confermava la presenza di marijuana, ma non una serra con tante piantine ben curate e avvolte da calore e umidità. L'appartamento al civico 12, in affitto a F.M., trentino residente in provincia, denunciato per produzione di sostanze stupefacenti, lo aveva preso solo per collocarci le serre lontane da occhi indiscreti. Le serre accoglievano numerose piante che - crescevano - in un habitat davvero ideale, se non per dire addirittura vicino a quello delle località in cui viene coltivata senza remore di legge. Lampade speciali per infondere calore, ventole, umidificatori e timer sistemati ad hoc, permettevano una coltivazione omogenea e sapiente, tutto ben definito con anche una zona per l'essicazione delle foglie mature. Al vaglio ora degli inquirenti e della sostituto Procuratore Alessia Silvi, se oltre alla produzione vi siano gli estremi dello spaccio, dato che all'interno sono stati trovati anche bilancini e vario materiale per il confezionamento dello stupefacente
di più grave. Ma quando i carabinieri della Compagnia di Trento, sono entranti all'interno della appartamento, già l'odore confermava la presenza di marijuana, ma non una serra con tante piantine ben curate e avvolte da calore e umidità. L'appartamento al civico 12, in affitto a F.M., trentino residente in provincia, denunciato per produzione di sostanze stupefacenti, lo aveva preso solo per collocarci le serre lontane da occhi indiscreti. Le serre accoglievano numerose piante che - crescevano - in un habitat davvero ideale, se non per dire addirittura vicino a quello delle località in cui viene coltivata senza remore di legge. Lampade speciali per infondere calore, ventole, umidificatori e timer sistemati ad hoc, permettevano una coltivazione omogenea e sapiente, tutto ben definito con anche una zona per l'essicazione delle foglie mature. Al vaglio ora degli inquirenti e della sostituto Procuratore Alessia Silvi, se oltre alla produzione vi siano gli estremi dello spaccio, dato che all'interno sono stati trovati anche bilancini e vario materiale per il confezionamento dello stupefacente
