ALTO GARDA - Saranno le continue notizie relative l'aumento dei prezzi delle benzine, o gli incalzanti controlli da parte della Guardia di Finanza che in questi giorni sta verificando nelle sedi delle delle compagnie nazionali e internazionali, se vi sia una ragionevole giustificazione all'esponenziale aumento del prezzo di benzina e gasolio alle pompe di distribuzione, ma alcuni lettori, nella scorsa settimana, ci hanno segnalato come alcuni impianti di distribuzione di benzina nella - busa - siano
un po' scorretti nell'applicazioni di sconti nelle ore di chiusura. Lista alla mano abbiamo fatto le dovute verifiche, annotando come alcuni impianti, che effettivamente pubblicizzano con cartelli e bandiere all'insegna della loro compagnia petrolifera, sconti nell'ordine dei 7-8 centesimi/euro, durante le ore di chiusura notturna e quindi a regime di self-service, il prezzo scontato varierebbe di soli 4 centesimi/euro. Le verifiche, sono state effettuate controllando il prezzo offerto la mattina, quando solitamente le variazioni di prezzo delle compagnie vengono comunicate ai gestori, successivamente di sera, ad impianto chiuso ma con il servizio di self-service in funzione riscontrando l'applicazione del - non - sconto. Sul territorio nazionale gli accertamenti delle fiamme gialle sono incentrate sulle oscillazioni di prezzo nel periodo che va dal gennaio 2011 al marzo 2012, vagliando le differenze tra il prezzo al grezzo del petrolio ed il prezzo finale applicato alla pompa in Italia. Una mole di documenti sarebbero allo studio anche della magistratura, in relazione all'incidenza delle accise regionali e dell’Iva. Le ipotesi che gli investigatori - fiscali - stanno accertando è che siamo di fronte a vere a proprie azioni speculative, anche attraverso accordi fra le varie aziende, ma si ha notizia anche della chiusura di numerosi impianti che aumentavano i prezzi in modo del tutto autonomo. A denunciare le prime irregolarità sono state le associazioni della Federconsumatori e Adusbef, che hanno raccolto le prime denunce direttamente dai cittadini che, allarmati dall'aumento del prezzo in meno di tre mesi da inizio anno, si sono trovati a dover pagare - il pieno - anche 15 € in più rispetto al mese di dicembre del 2011. Se da una parte il cittadino si lamenta, anche i gestori lamentano nel solo mese di febbraio, il calo dei consumi di benzina del 20% e quello del gasolio di autotrazione del 15%, insomma gli automobilisti ormai fanno il mezzo pieno, se non quei 30 € che a fatica deve bastare per tutta la settimana.
un po' scorretti nell'applicazioni di sconti nelle ore di chiusura. Lista alla mano abbiamo fatto le dovute verifiche, annotando come alcuni impianti, che effettivamente pubblicizzano con cartelli e bandiere all'insegna della loro compagnia petrolifera, sconti nell'ordine dei 7-8 centesimi/euro, durante le ore di chiusura notturna e quindi a regime di self-service, il prezzo scontato varierebbe di soli 4 centesimi/euro. Le verifiche, sono state effettuate controllando il prezzo offerto la mattina, quando solitamente le variazioni di prezzo delle compagnie vengono comunicate ai gestori, successivamente di sera, ad impianto chiuso ma con il servizio di self-service in funzione riscontrando l'applicazione del - non - sconto. Sul territorio nazionale gli accertamenti delle fiamme gialle sono incentrate sulle oscillazioni di prezzo nel periodo che va dal gennaio 2011 al marzo 2012, vagliando le differenze tra il prezzo al grezzo del petrolio ed il prezzo finale applicato alla pompa in Italia. Una mole di documenti sarebbero allo studio anche della magistratura, in relazione all'incidenza delle accise regionali e dell’Iva. Le ipotesi che gli investigatori - fiscali - stanno accertando è che siamo di fronte a vere a proprie azioni speculative, anche attraverso accordi fra le varie aziende, ma si ha notizia anche della chiusura di numerosi impianti che aumentavano i prezzi in modo del tutto autonomo. A denunciare le prime irregolarità sono state le associazioni della Federconsumatori e Adusbef, che hanno raccolto le prime denunce direttamente dai cittadini che, allarmati dall'aumento del prezzo in meno di tre mesi da inizio anno, si sono trovati a dover pagare - il pieno - anche 15 € in più rispetto al mese di dicembre del 2011. Se da una parte il cittadino si lamenta, anche i gestori lamentano nel solo mese di febbraio, il calo dei consumi di benzina del 20% e quello del gasolio di autotrazione del 15%, insomma gli automobilisti ormai fanno il mezzo pieno, se non quei 30 € che a fatica deve bastare per tutta la settimana.