Alto Garda e Val di NON
Ieri mattina i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Riva del Garda , hanno definitivamente chiuso l’operazione antidroga “Marrakech 2012” . Dopo aver disarticolato nei mesi di aprile e maggio scorso , un sodalizio criminale marocchino , ben avviato che da diversi anni acquistava ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish direttamente dal Marocco e li convogliava verso il capo clan, residente a Riva ; dopo aver arrestato diversi soggetti italiani della Vallagarina Roveretana , diretti clienti del trafficante “berbero Rivano” e importanti rivenditori di notevoli quantitativi di stupefacente ; dopo aver tratto in arresto un giardiniere albanese presso un noto grande albergo di Malcesine (VR) , che spacciava ai giovani clienti dell’hotel , generalmente Surfisti tedeschi e olandesi , andando ad acquistare lo stupefacente direttamente col comodo servizio Navigarda sull’opposta sponda del lago . I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia ai domiciliari a carico di C.D., cinquantenne pregiudicato Roveretano , che apparteneva alla frangia di acquirenti della Vallagarina , noto spacciatore di ingenti quantitativi di hashish provenienti dal rodato sodalizio Rivano . Le indagini, protrattesi nell’arco dei mesi estivi , hanno consentito di raccogliere incontrovertibili indizi di reità a carico del soggetto e a carico di ulteriori 6 persone , tutti acquirenti del C.D. residenti a Rovereto e in Val di Non e perquisiti su ordinanza rilasciata dal dott. De Angelis , titolare dell’indagine . Con l’insostituibile supporto dei Nuclei Cinofili Carabinieri di Laives (BZ) e del Nucleo Cinofili della Guardia di Finanza della Compagnia di Trento , è stato possibile sequestrare complessivamente un etto di hashish e svariato materiale atto al confezionamento , denunciando a piede libero tre uomini per il reato di detenzione ai fini dello spaccio . Il filone d’indagine, spostatosi in Val di Non , consentiva agli uomini del Nucleo Operativo dei carabinieri di Riva del Garda di approfondire , nella sola giornata di ieri , una situazione “particolare” e tristemente già nota . Raccogliendo informazioni contestualmente alla perquisizione svolta a casa di un acquirente Noneso di C.D., i militari decidevano di intervenire d’iniziativa effettuando una perquisizione a casa di G.G., artigiano di Tassullo già arrestato dagli stessi militari a fine marzo 2011 perché coinvolto in attività di spaccio anche verso i tre figli (di cui uno all’epoca dei fatti minorenne) . A casa dello stesso , i militari hanno trovato una intera piantagione di marijuana (14 piante alte più di un metro con infiorescenze resinose) , coltivate perfettamente nell’orto di proprietà e nel camper posteggiato sul retro , oltre a diversi "pani" di hashish pronti al consumo e ad alcuni grammi di marijuana essiccata . L’uomo, a differenza di quanto accaduto quasi due anni fa , dichiarava che tali pezzi di hashish e di marijuana li aveva presi “in omaggio” dal figlio più piccolo , da poco maggiorenne e domiciliato a Trento città . Veniva pertanto eseguita tempestivamente una perquisizione nell’abitazione del giovane in centro città che , consentiva di sequestrare ulteriori 180 grammi di hashish , suddivisi in due "panetti" pronte allo smercio . Padre e figlio venivano tratti in arresto rispettivamente per i reati di coltivazione di sostanze stupefacenti e per detenzione ai fini dello spaccio . Il giovane , nello scorso aprile 2011, assieme ai suoi due fratelli era stato seguito dai servizi sociali allertati da questo NORM e dalla Procura dei Minori di Trento . Il padre invece aveva patteggiato un anno e otto mesi e stava concludendo proprio in questo periodo il ciclo di incontri previsti dal servizio di assistenza sociale, alla luce del grave reato scoperto a suo carico quasi due anni addietro . L’operazione Marrakech 2012 annovera quindi complessivamente 10 arrestati , 19 denunciati a piede libero , 5 kg di hashish sequestrato complessivamente destinato all’area dell’Alto Garda e della Vallagarina ed una coltivazione di marijuana . Il dottor Profiti , che ha seguito gli sviluppi dell’indagine Rivana nei territori di competenza della Procura di Trento , ha disposto ieri la reclusione di padre e figlio nel carcere di Spini di Gardolo in attesa del giudizio .

Nessun commento:
Posta un commento