ALTO GARDA - Il primo luglio scorso, abbiamo dato notizia dell'annuale controllo che Legambiente, effettua sulle acque dei laghi della nazione. La campagna denominata Goletta del laghi 2012, ha lo scopo di monitorare il territorio, verificando e denunciando le speculazioni edilizie, gli scarichi abusivi e ogni forma di speculazione e di tutte quelle forme invasive che minacciano il territorio. Anche il lago di Garda ha subito lungo
le coste, il controllo della lente ingranditrice dell'ente, che ha di fatto dichiarato che alcune zone e spiagge di Riva e Arco sono altamente inquinate. Di fatto vi è da precisare che i prelievi delle acque per il controllo sulle stesse, pare siano stati eseguiti alla foce dell'Albola, del Varone e del Sarca. Prelievi che le amministrazioni comunali di Riva ed Arco in una nota congiunta, ne denunciano le modalità di prelievo e le successive analisi. Ne deriva un danno d'immagine di non poco conto, e Legamabiente non è nuova a - sparate - di questo, tipo basti pensare che nel lontano 2006, i prelievi vennero fatti all'interno della dismessa piscina della Spiaggia degli Olivi. Vi è anche da ricordare, che Legambiente non ha mai indicato in quali laboratori effettui le analisi delle acque che preleva, e immancabilmente le analisi sono sempre discordanti da quelle che i gli enti competenti, quali il Ministero dell'Ambiente e l'Azienda provinciale per i Servizi sanitari, e solo e solamente questi enti possono inoltre autorizzare o vietare la balneazione nelle acque a seguito dei controlli periodici. Ma la situazione non è nuova nemmeno nella vicina provincia di Brescia, dove la stessa acqua di Limone sarebbe altamente inquinata, e sempre dai dati in possesso di Legambiente, tutti i laghi della regione Lombardia sono inquinati con fattori di inquinamento da bollino rosso, a causa della presenza oltre il limite, di enterococchi intestinali e escherichia coli, batteri che identificano la presenza di reflui fognari negli scarichi. Si tratta di un vero balletto di dati discordanti, che ha fato indignare le ASL della Lombardia, denunciando anch'esse le modalità di prelievo, che si devono effettuare a ben 100 metri dalla riva e non a pochi metri dalla spiaggia. Vista la situazione venuta a crearsi, la parola resta agli enti autorizzati al controllo delle acque, che sino ad ora non hanno riscontrato i dati di legambiente, garantendo quelli che sono i protocolli dei prelievi e delle successive analisi. Non dimentichiamoci che il lago come ambiente, è anche habitat ideale per forme di vita animali e vegetali, se a qualcuno piace fare il bagno assieme a papere e cigni, qualche - coliforme - rischia di toccarlo. Scherzi a parte, vi è da precisare che le attente amministrazioni comunali, hanno istallato delle chiare segnalazioni in varie lingue, dove viene segnalata la situazione e ne sconsiglia la balneazione, ma non la vieta.
le coste, il controllo della lente ingranditrice dell'ente, che ha di fatto dichiarato che alcune zone e spiagge di Riva e Arco sono altamente inquinate. Di fatto vi è da precisare che i prelievi delle acque per il controllo sulle stesse, pare siano stati eseguiti alla foce dell'Albola, del Varone e del Sarca. Prelievi che le amministrazioni comunali di Riva ed Arco in una nota congiunta, ne denunciano le modalità di prelievo e le successive analisi. Ne deriva un danno d'immagine di non poco conto, e Legamabiente non è nuova a - sparate - di questo, tipo basti pensare che nel lontano 2006, i prelievi vennero fatti all'interno della dismessa piscina della Spiaggia degli Olivi. Vi è anche da ricordare, che Legambiente non ha mai indicato in quali laboratori effettui le analisi delle acque che preleva, e immancabilmente le analisi sono sempre discordanti da quelle che i gli enti competenti, quali il Ministero dell'Ambiente e l'Azienda provinciale per i Servizi sanitari, e solo e solamente questi enti possono inoltre autorizzare o vietare la balneazione nelle acque a seguito dei controlli periodici. Ma la situazione non è nuova nemmeno nella vicina provincia di Brescia, dove la stessa acqua di Limone sarebbe altamente inquinata, e sempre dai dati in possesso di Legambiente, tutti i laghi della regione Lombardia sono inquinati con fattori di inquinamento da bollino rosso, a causa della presenza oltre il limite, di enterococchi intestinali e escherichia coli, batteri che identificano la presenza di reflui fognari negli scarichi. Si tratta di un vero balletto di dati discordanti, che ha fato indignare le ASL della Lombardia, denunciando anch'esse le modalità di prelievo, che si devono effettuare a ben 100 metri dalla riva e non a pochi metri dalla spiaggia. Vista la situazione venuta a crearsi, la parola resta agli enti autorizzati al controllo delle acque, che sino ad ora non hanno riscontrato i dati di legambiente, garantendo quelli che sono i protocolli dei prelievi e delle successive analisi. Non dimentichiamoci che il lago come ambiente, è anche habitat ideale per forme di vita animali e vegetali, se a qualcuno piace fare il bagno assieme a papere e cigni, qualche - coliforme - rischia di toccarlo. Scherzi a parte, vi è da precisare che le attente amministrazioni comunali, hanno istallato delle chiare segnalazioni in varie lingue, dove viene segnalata la situazione e ne sconsiglia la balneazione, ma non la vieta.

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