martedì 3 gennaio 2012

Wifi in alta quota.

TRENTO - Nel territorio provinciale sono 32 i rifugi alpini con una connessione internet fornita da “Trentino Network” l'ente provinciale incaricato della cablatura della provincia, cime montuose comprese. Per l'amministratore delegato Alessandro Zorer, portare la connettività fino in cima alle vette è ormai una necessità per i gestori dei rifugi e per tutta quella clientela che frequenta la montagna. Anche l'assessore Tiziano Mellarini è convinto che tale adeguamento tecnologico sia un valore aggiunto alla figura che turisticamente questo territorio infonde,
ma è anche un modo per i visitatori di accedere a servizi importanti e sempre più richiesti ad alta quota. Vi è da aggiungere che una rete di tale portata, può mettere in sicurezza tutti i rifugi e quei territori alpini ancora genuini, con il resto della società. Inoltre sempre la rete non porrebbe limiti alla risoluzione a qualsiasi situazione, anche quelle di pericolo. Il progetto di connessione dell’arco alpino provinciale ha avuto il suo inizio nel 2008 e per i primi due anni è stata attuata la sola sperimentazione. I primi due rifugi ad iniziare la - navigazione - in rete sono stati il Mantova al Vioz a quota 3535 m. e il Segantini a quota 2700 m., a seguire altri quattro nell'anno successivo hanno attivato la sperimentazione. I ponti radio sono predisposti su strutture metalliche con radio collocate e dotate di diverse antenne, le quali svolgono la funzione di rilanciare il segnale, ma fungono anche da punto di diffusione, vale a dire da vero e proprio nodo in quota della rete wireless. I sistemi sono alimentati da energia pulita con pannelli fotovoltaici che assicurano la produzione di energia alle batterie di accumulo. Tale sistema fornisce alla stazione una piena autonomia per circa due settimane; condizione necessaria per contenere il rischio di spegnimento della stessa e dell’interruzione del servizio in inverno.
Nel 2010 sono stati collegati dodici rifugi e nell'occasione, racconta l’ingegner Biasi, durante i mondiali di calcio fu' attivata in via sperimentale la diffusione della tv via streaming ad uno dei rifugi più isolati che, proprio in concomitanza di una partita dell’Olanda, ospitava una comitiva di olandesi, i quali rimasero particolarmente sorpresi di poter seguire la partita al rifugio tramite pc e videoproiettore. Magia della tecnologia! Ma questa magia, per molti, spegne l'incanto che la montagna e le sue cime offrono a chi le frequenta, con animo semplice e rispettoso della fauna e della flora. Sono in molti che con l'arrivo del week, sono entusiasti nell'abbandonare uffici, personal computer e cellulari, solamente per cercare il proprio spazio, e magari immergersi in un più stretto contatto con la natura. Inoltre se tocchiamo la situazione della sicurezza, è difficile pensare che una rete wifi possa essere la panacea del soccorso. Ricordiamo che si può fare sicurezza in mille altri modi, magari dando un senso alla cultura di come si vive e ci si sposta in montagna. La creazione di una rete wifi potrà di conto aumentare gli incidenti. Gente in ciabatte ma con un smartphone di ultima generazione in mano, su un sentiero collegato con gli amici su Skype, magari riprendendo il paesaggio il live-view. Chissà, verra dotata d'indirizzo Skype anche la centrale del 118, – Skype118PATE – si potrà chiamare direttamente dal proprio cellulare. Chi amministra questo territorio dovrebbe dire le cose come stanno, dando la versione più veritiera al business che può stare dietro le quinte di un progetto così poco confacente alla montagna. Se si vuole parlare di sicurezza bisogna guardare alla non lontana Svizzera, che ha permesso agli escursionisti della montagna di utilizzare un sistema radio denominato REGA. La REGA è un sistema di radiocomunicazione da utilizzare solo per le situazioni d'emergenza, ed è collegato a centrali operative di soccorso fornendo una copertura a tutte quelle zone non coperte da segnali convenzionali radiotelefonici GSM. In Italia chi va per mare ha l'obbligo di dotarsi di radio per le segnalazioni di soccorso. In Italia chi va per montagna è solo a se stesso, ma in Trentino chi vorrà, potrà salutare i propri parenti in Sudafrica e lo potrà fare da uno dei cinquanta rifugi dotati di rete wifi. 

Nessun commento:

Posta un commento