| Claudio Zanoni |
ARCO - Il Consigliere Comunale P.A.T.T. - Sezione di Arco Claudio Zanoni, particolarmente preoccupato dalle notizie non confortanti sulla situazione della discarica della Maza, ha direttamente interpellato il sindaco Paolo Mattei, anche alla luce delle preoccupazioni raccolte tra gli abitanti per le nuove fuoriuscite di percolato dal nuovo lotto. Pubblichiamo integralmente l'interpellanza rivolta al primo cittadino.
Oggetto: Discarica della Maza, serve chiarezza sul suo futuro.
Da tempo non si sentiva più parlare della discarica sita sul nostro territorio comunale.
Alla luce di quanto è apparso sulla stampa giorni or sono, si evince
che vi sarebbero delle perdite di percolato nel lotto nuovo della discarica; cosa inaspettata visto che il lotto più preoccupante finora era quello vecchio (lotto 1) e che comunque il lotto 2 (quello nuovo) risulta di recente costruzione.
Ricordo che una delle soluzioni catartiche per sopperire l’emergenza discarica è stata l’apertura, tramite ordinanza del Sindaco Mattei, del vecchio condotto che porta dalle vasche di raccolta del percolato al depuratore del Linfano; il famigerato percolatodotto.
Altre opere preventive sono state applicate, come il monitoraggio delle acque di scolo, delle falde acquifere e di tutto lo stato idrogeologico del sito in questione tramite sei piezometri gestiti e monitorati dalla Comunità di Valle ed altri due della Provincia Autonoma di Trento.
Alcuni cittadini mi hanno segnalato che si stava operando, sul lotto nuovo della discarica, ancora prima che la stampa rendesse noto all’opinione pubblica l’accaduto.
Alcune di queste voci, mi segnalano tubazioni e guaine probabilmente rotte, le quali hanno permesso al probabile percolato di infiltrarsi nel terreno, formando al di sotto del catino del lotto due, che dovrebbe contenere il percolato e i rifiuti, sacche di liquame inquinante.
Mi riferiscono anche che, se le sacche di liquame vengono intercettate dalle condotte poste sotto la discarica appositamente per convogliare le acque piovane, le varie sorgenti e l’eventuale innalzamento delle falde, il percolato viene trasferito e riversato all’esterno e quindi nel fiume Sarca, oppure il liquame non intercettato da queste condotte continuerebbe il suo cammino nel terreno intaccando probabilmente le falde acquifere.
Questo fatto sarebbe veramente preoccupante.
Non tralasciamo il fatto che qualcuno più di cinquant’anni fa ha dislocato una discarica nella zone della “Val de l’acqua”, andando a sommergere di rifiuti una località chiamata “Lavé”, dove esistono delle sorgenti che formavano dei “mini laghetti”, dove mio nonno (ancora in vita a testimoniare il fatto) andava a pescare o a fare il bagno l’estate, oppure dove i censiti che allora abitavano in Loc. Maza, andavano a prendere l’acqua per bere - la conferma può darla una Signora ora residente a Pratosaiano -, la quale tutti i giorni beveva l’acqua cristallina che sgorgava dal “Lavé”.
È bellissimo scoprire come l’uomo possa distruggere la natura, senza considerare le cause che scaturiranno dalle proprie azioni!
Oggi pochi sono i residenti della Maza, non per questo di seconda classe, che abitano nei pressi della discarica, famiglie che a fine 2011 non godono ancora della possibilità di allacciamento alla rete idrica comunale, che attualmente vivono servendosi, tramite un pozzo, dell’acqua delle falde della Maza.
Questo pozzo dista poche centinaia di metri dalla discarica e da quanto riferitomi, non è soggetto a controlli e la cosa più strana è che il primo ed ultimo controllo effettuato su quel pozzo, con il presentarsi della prima emergenza discarica, le famiglie hanno dovuto pagarselo.
Non hanno deciso loro di mettere una discarica vicino a casa loro, né tanto meno di bere quello che la discarica produce.
Il Comune e tutti gli enti preposti devono garantire l’incolumità dei propri cittadini.
A seguito di queste segnalazioni mi sono informato ed ho trovato una missiva inviata alla Provincia Autonoma di Trento dalla Comunità di Valle, datata 04 Aprile 2011.
In tale missiva, sottofirmata dal Responsabile del Servizio Ambientale della Comunità Arch. Piero Parolari, si evince che dai controlli a cadenza quindicinale, i valori dei metalli pesanti, ferro e manganese, risultano fuori limite (precisamente il ferro, con soglia limite di 200 mg/l, varia tra i 200 e 500 mg/l ed il manganese, con soglia di 50 mg/l, varia tra i 50 e 60 mg/l).
Tali valori fuori limite, secondo il tecnico, sono dovuti all’eccessiva vicinanza dei pozzi o piezometri 2 e 2bis, con profondità diversa, e risultano potenzialmente interessati da un possibile deflusso alla falda del dreno del percolato n.1, che all’epoca dell’intervento di emergenza non è stato interessato dalla vulcanizzazione.
Inoltre emerge la richiesta da parte dall’Architetto Parolari di effettuare delle valutazioni in merito dalla PAT e se non si fosse ritenuto opportuno procedere con approfondimenti diagnostici e alla verifica di tenuta della tubazione di percolato “dreno n.1”.
In seguito, un’altra missiva è balzata alla mia attenzione: quella inviata dalla Comunità di Valle e precisamente firmata dall’Arch. Parolari e dal Geom. Pisoni, alla PAT ed al Sindaco di Arco.
In quella relazione, datata 25 novembre 2011, viene illustrata l’operazione di controllo delle condotte effettuata il 23 e 24 novembre 2011, da cui si evince il cattivo stato delle condotte in termini di collassamento e l’ostruzione sia di quelle in polietilene che in calcestruzzo vibrato.
Si evidenzia inoltre che il fatto assume aspetti di contingibilità ed urgenza che richiede l’adozione di provvedimenti operativi di somma urgenza per la doverosa salvaguardia ambientale e presidio, nonché una concentrata attività di ripristino delle condizioni di normalità con l’ADEP.
Ultima, ma non meno importante, è la relazione di parere su analisi di rischio e progetto operativo di bonifica, datata 06 dicembre 2011, inviata dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente al Comune di Arco, Comunità di Valle e ad altri Enti.
Nella relazione viene esposto che, sulla base dei dati fin qui raccolti (06/12/2011) si sono potute distinguere due situazioni di contaminazione della falda dovute una ad un evento accidentale che ha interessato il lotto 2, ed una correlata ad una alterazione della falda più estesa derivante dalle modalità di costruzione e gestione del vecchio lotto 1.
Il Dirigente A.P.P.A. firmatario della relazione, sospende il parere in merito, in oggetto alla missiva, per quanto riguarda il lotto 2 visti i recenti episodi.
Mentre per quanto riguarda il lotto 1, il tecnico cita:
“… non si può che concordare con la presenza di un rischio non accettabile di contaminazione della falda per i parametri di Ferro e, principalmente Manganese, come accertato dai dati di monitoraggio, dovuto al percolato che viene rilasciato dai rifiuti presenti sul lotto 1, depositati direttamente a contatto con il substrato roccioso, senza alcuna barriera impermeabile. Stante a quanto sopra si ritiene adeguato l’intervento proposto di emungimento della falda contaminata a valle del lotto 1 della discarica al fine di contenere la diffusione verso valle.”
In seguito l’Ing. Anderle espone alcune richieste, come l’aggiunta del monitoraggio sul fiume Sarca a monte e a valle, visto che dai dati forniti, non sembra essere stato monitorato nell’anno 2011.
Il Dirigente raccomanda l’analisi, in tutti i piezometri di controllo, anche del Boro (metalloide trivalente, che se ingerito è tossico).
In fine vengono date delle linee guida per quanto riguarda il monitoraggio alla zona intorno al lotto 2, citando:
“… Il monitoraggio dovrà interessare sia la falda superficiale che la falda profonda, per la verifica di un’eventuale contaminazione e per chiarire i rapporti tra le due e le relative anomalie riscontrate.”
Dunque, tutte le rassicurazioni formulate in precedenza non rispecchiano l’attuale stato in cui giace il sito discarica, considerando anche il fatto che la prima missiva inviata alla PAT riporta la data di aprile e quindi antecedente alle rassicurazioni formulate dai vertici politici provinciali e locali.
Visto che dai progetti risulta un ampliamento, a breve termine, di circa 140.000 m3, che a mio avviso andrà ad aggravare la situazione attuale;
Visto che il sito discarica viene monitorato costantemente con analisi chimiche di laboratorio e macchinari in loco;
Visto che costantemente, ormai da anni, si lavora per rimediare agli eventi accaduti e che continuano a riproporsi;
Visto che il Sindaco di Arco dovrebbe essere persona al corrente dei fatti;
Viste le recenti segnalazioni dei cittadini e le problematiche emerse, per mettere al corrente la cittadinanza della reale situazione;
Visto che tale interpellanza ha lo scopo non demagogico né accusatorio, ma semplicemente di poter rendere giustamente pubblica la situazione attuale;
Tutto ciò premesso
Si interpella il Sindaco:
Per sapere se è al corrente della situazione e in tal caso esporla;
Per sapere se le falde acquifere della zona sono monitorate anche all’esterno del perimetro del sito discarica, e in caso affermativo, esporre i risultati delle analisi ovvero impegnarsi ad effettuare tali controlli;
Per sapere se il Sindaco e la Giunta intendano relazionare sullo stato di salute della discarica in consiglio comunale, con l’ausilio di tecnici quali APPA, Corpo Forestale e Comunità di Valle;
Per sapere se il Sindaco e la Giunta, in collaborazione con la Comunità di Valle, intendano relazionare al Consiglio Comunale semestralmente sullo stato della discarica e dei lavori in corso, in modo tale da avere un’informazione adeguata e veritiera ed essere al corrente costantemente sulla situazione.
Per sapere se il Sindaco e la Giunta, intendano rendere pubbliche, tramite sito web del Comune o con altri mezzi, le analisi chimiche del sito discarica con le relazioni ed i pareri dei tecnici che operano sul sito.
Per sapere se il Sindaco e la Giunta intendano opporsi, nel caso sia vero il cattivo stato dell’infrastruttura, su future opere di ampliamento del sito;
Per sapere se l’istituzione del parco agricolo e del parco fluviale, incontrino degli ostacoli dovuti all’inquinamento e le varie problematiche causate dalla discarica;
Per sapere se il Sindaco e la Giunta intendano allacciare i pochi censiti di Località Maza alla rete idrica comunale, onde evitare agli stessi problemi di salute dovuti al possibile inquinamento del terreno;
Si richiede risposta scritta nei termini di regolamento.
Claudio Zanoni Cons. Comunale P.A.T.T.
Stefano Bresciani Cons. Comunale P.A.T.T.
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