ARCO - Nella seduta del consiglio comunale del 3 maggio scorso, è stato trattato l'annoso argomento dell'acquedotto nella zona della discarca della Maza, alla presenza dell'assessore Albero Pacher e di alcuni tecnici del servizio provinciale. Alle incalzanti domande dei consiglieri, le risposte da parte della Provincia si sono caratterizzate da momenti di contraddizione, ma anche di sostanziale scarsa conoscenza dei problemi di quel territorio. Per Claudio Zanoni, Consigliere Comunale del P.A.T.T., alcune risposte fornite durante l'incontro, devono ancora essere debitamente chiarite dalla Provincia Autonoma, ed in calce ad una interpellanza, rivolta al Sindaco Mattei, e presentata alcuni giorni fà, chiede che sia fatta piena chiarezza sulla situazione che coinvolge alcune famiglie residenti nella zona, e che utilizzano un pozzo per le loro esigenze idriche, a poche centinaia di metri dalla discarica. Il consigliere nell'interpellanza, chiede che venga vagliata la possibilità di allacciamento alla rete idrica di queste utenze, mediante un intervento della P.A.T. o dello stesso comune, ricordando che dal 2009 si sono verificati i primi versamenti di percolato, e queste famiglie, composte anche da bambini, continuano ad utilizzare l’acqua prelevandola da questo pozzo. Esistono svariati sopralluoghi dei tecnici della provincia, che sconsigliano l’utilizzo dell’acqua per uso alimentare, temendo che questa sia contaminato dai liquidi della discarica, ed indicano nel Comune di Arco, l'amministrazione più prossima all'autorizzazione per l'opera di allacciamento alla rete idrica comunale. Ma pare che alcuni cavilli burocratici, non ne abbiano mai permesso la realizzazione, oltre al fatto che un'autorizzazione alla concessione e all'utilizzo di quella risorsa idrica, dal gennaio 1999 fino a dicembre 2018, con la classe di utilizzo civile, ed il tipo di utilizzo potabile, sia invece stata rilasciata proprio dal Servizio d'utilizzazione delle acque pubbliche della P.A.T., come indicato nel procedimento c/4590. Ne sovviene una forma di poco e scarso interesse, da parte di amministrazioni che spesso vantano interventi a difesa dell'ambiente e del territorio. Nella sua interpellanza, Zanoni, pone attenzione sulle capacità economiche della Provincia, che è inoltre proprietaria del sito, suggerendo un utilizzo più sicuro dell'acqua a queste famiglie, attraverso l'inserimento nel piano d'emergenza sulla discarica, dei lavori di allacciamento alla rete idrica comunale degli edifici interessati, garantendo piena sicurezza da un punto di vista igienico sanitario. L'interpellanza ben dettagliata, chiede inoltre che siano resi pubblici i dati dei risultati sulle analisi effettuate dalla P.A.T., se la Comunità di Valle sia in possesso di questi dati, e se nel più prossimo futuro sia in grado di produrre nuove analisi, allo scopo di conoscere l'attuale stato delle acque e della loro possibile contaminazione.
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